Mentre il professore, conosciuto nella scuola come un uomo giusto e comprensivo, sistemava le ultime cose in classe prima di andare via, un suo alunno gli si avvicinò e con cattiveria gli disse:
"Finalmente la sua lezione è finita e non dovrò più ascoltare le sue stupidaggini per oggi …"
Com'è ovvio l'alunno si aspettava una cattiveria anche da parte del professore che invece lo guardò tranquillamente negli occhi e gli chiese:
" Quando qualcuno ti offre qualcosa che non vuoi, la prendi?". L'alunno, confuso dal comportamento del professore rispose: " Certo che no!".
Allora il professore disse: " Quando qualcuno cerca di offendermi o mi dice una cattiveria mi sta offrendo, come hai fatto tu in questo momento, solo rabbia e rancore che, però, posso decidere di non accettare."
L'alunno non riusciva a cogliere il senso di quello che il professore stava dicendo, così l'uomo continuò:
" Tu mi stai offrendo rabbia e disprezzo, ma non mi interessa; purtroppo non posso controllare la cattiveria che tu hai nel cuore, però quello che io ricevo nel mio cuore dipende solo da me."
(dal web)
Tutti abbiamo a che fare con il male e con la cattiveria ma sta soltanto a noi la capacità di tenerli al di fuori del nostro cuore.
Non dovremmo lamentarci per le cattiverie che riceviamo dagli altri perché spesso siamo proprio noi stessi a permetterglielo. Mettendo dei filtri alle nostre emozioni, non lasceremo che un dispetto o una cattiveria ricevuta si impossessino di noi e della nostra serenità.
Ogni cosa che ci capita assume il peso che noi stessi gli diamo; se impariamo a non farci infangare dalla cattiveria degli altri saremo sempre sereni.
Non è poi così difficile...basta avere una buona scorta di pensieri belli, pensieri puliti che scacciano via, come acqua fresca, tutto lo sporco che gli altri vorrebbero gettarci addosso.
Provare non ci costa nulla...no?
dal web