La tormentata storia d'amore tra Francis Scott Fitzgerald e Zelda
Ottant'anni fa moriva l'autore de Il Grande Gatsby, che con la moglie ha dato vita a una delle relazioni più affascinanti, trasgressive e intense del Novecento.
Le due parole chiave per imparare a conoscere Francis Scott Fitzgerald, il 21 dicembre ricorrono gli ottant’anni dalla sua morte, sono Gin Rickey e Zelda Sayre.
Per preparare il primo ci vuole tanto ghiaccio, 60 ml di gin e il succo
di mezzo lime. È il cocktail preferito dello scrittore, che lo beve in
quantità industriali. E, non contento, lo fa bere anche ai personaggi
dei suoi romanzi. Come Tom Buchanan, che nel settimo capitolo del Grande Gatsby
se ne scola quattro mescolati tutti insieme. «All'inizio tu ti bevi un
bicchiere, - dice lo scrittore - poi il bicchiere si beve un bicchiere,
poi il bicchiere si beve te».
Per scoprire la seconda parola chiave, bisogna invece volare a Montgomery, in Alabama. È nel 1918, durante un party al Country Club, che Scott allora luogotenente di fanteria incontra Zelda per la prima volta. Tra i due scocca subito la scintilla. Lei ha 18 anni, è bella, trasgressiva e indipendente. Ama ballare, fuma tantissimo ed è sexy. Lui è di quattro anni più grande, e ha un talento immenso per la scrittura. Inizia un corteggiamento spietato. Lui le scrive e la copre di regali. Si sposano il 3 aprile 1920, nella cattedrale di Saint Patrick a New York. Nello stesso anno lo scrittore pubblica Di qua dal paradiso, che lo porta a frequentare gli ambienti più esclusivi della Grande Mela. Sono gli anni ruggenti, quelli delle note di George Gershwin, del charleston e dei party dove l’alcool scola a fiumi (nonostante il proibizionismo). I due sposi non mancano una festa. Sembrano dotati del dono dell’ubiquità, sono onnipresenti. Belli, intellettuali, invidiatissimi, frequentano i migliori ristoranti del Paese e lasciano mance da standing ovation. Volano in Costa Azzurra, fanno il bagno vestiti nelle fontane, giocano al casinò di Montecarlo. Più che una vita, la loro sembra una corsa contro il tempo. Come se avessero la premonizione che non ne avrebbero avuto abbastanza
24 dicembre 2024
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