L’Obon: il giorno dei morti in Giappone
Se avete avuto la fortuna di visitare il Giappone tra luglio e agosto, probabilmente avete potuto assistere a una delle feste più suggestive del paese: l’Obon, o la giornata dei morti. Si tratta di una festa buddista, che ha lo scopo di rendere omaggio agli antenati e di favorire il loro ritorno spirituale.
Per tre giorni, le famiglie giapponesi si riuniscono, puliscono e decorano le tombe, accendono delle lanterne di carta e offrono del cibo e delle bevande ai defunti.
Le lanterne di carta sono chiamate tōrō nagashi, e rappresentano il simbolo più caratteristico di questa celebrazione: vengono fatte galleggiare sui fiumi, sui laghi o sul mare, creando un’atmosfera magica e suggestiva. Ma perché proprio le lanterne? Il loro compito è quello di guidare le anime dei defunti verso le rispettive case, dove vengono accolti con affetto e rispetto. Al termine della festa, le lanterne vengono nuovamente accese e riportate al tempio per accompagnare le anime verso l’aldilà.
L’origine di questa tradizione sembra derivi da un’antica leggenda secondo cui un monaco buddista di nome Shaka in un giorno di agosto vide la propria madre defunta in stato di evidente sofferenza dovuta alla fame: il monaco decise così di alleviare il dolore della donna portandole cibo e bevande. Felice per aver liberato la madre da queste sofferenze, il monaco si diede poi ad una danza di gioia: Bon Odori.
Oggi è un momento di festa in cui tutti, indipendentemente dall’età o dal sesso, possono unirsi e gioire. Solitamente si svolge in piazze, templi o parchi, dove viene allestito un palco con dei musicisti e dei cantanti. Attorno al palco, la gente si dispone in cerchio e segue i passi della danza, che variano a seconda delle regioni e delle canzoni
30 ottobre 2024
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