18 febbraio 2023
Intanto, i vostri timori sono giustificati dalla scienza: esiste una parola impronunciabile, eptacaidecafobia, che indica scientificamente proprio la paura del numero 17. C’è gente, quindi, che nelle sue attività quotidiane viene condizionata da questa data, in cui non prende decisioni, non si muove di casa, non sperimenta cose nuove con la convinzione che siano fallimentari.
L’origine del fastidio verso il numero 17 deriva da tempi antichissimi, già dalla Grecia Antica: stiamo parlando di 500 anni prima di Cristo. Il 17 è infatti incuneato tra i numeri 16 e 18, che dai Pitagorici vengono considerati perfetti, essendo gli unici due numeri che rappresentano superfici di quadrilateri con perimetro uguale alla area (16 = 4×4 = 4+4+4+4 e 18 = 3×6 = 3+3+6+6 ).
Ma la cattiva fama del 17 non è arrivata a noi solo dalla Grecia Antica. Secondo l’Antico Testamento, il 17 rappresenta la data di inizio del diluvio universale, che sarebbe avvenuto «il 17 del secondo mese» (Genesi, 7-11). Inoltre, secondo la Bibbia, lo stesso giorno sarebbe morto Gesù. Nemmeno gli antichi Romani la pensavano diversamente: 17 = XVII che, anagrammato, si legge VIXI cioè “ho vissuto”, ovvero “sono morto“.
Non solo: nella battaglia di Teutoburgo del 9 d.C., i legionari romani furono massacrati dai germani di Arminio. A soffrire le perdite peggiori furono le legioni 17, 18 e 19: dopo quella data, tali numeri, ritenuti infausti, non furono più attribuiti a nessuna legione.
Per quanto riguarda il venerdì, la tradizione riconduce a questo giorno la morte di Gesù in croce, avvenuta alle tre del pomeriggio. Quindi, il venerdì unito al numero 17 rafforza ancora di più il concetto di morte e sventura.
Ma non per tutti è così. Secondo la Cabala ebraica, per esempio, il 17 è ritenuto un numero propizio. Questo perché è il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell’ordine fanno risultare la parola tôv, ovvero «buono, bene», quindi un concetto positivo. Paese che vai, (s)fortuna che trovi.
preso da iodonna
17 febbraio 2023
Si salvi chi può: oggi è venerdì 17. Questa data, infatti, è per tradizione un giorno considerato portatore di sfortuna ed eventi funesti. Questo accade in Italia, perché per gli anglosassoni è il 13, ma sempre di venerdì.
Da una parte il venerdì, che nella tradizione cristiana è il giorno
in cui è morto Gesù, dall’altra il 17, un numero che nella storia del
mondo occidentale ha assunto diverse connotazioni negative.
La superstizione sembra affondare le sue radici nella Grecia antica,
dove il numero 17 era aborrito dai seguaci di Pitagora in quanto era tra
il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4
e 3×6. Nella Genesi invece, è scritto che il diluvio universale ebbe
inizio il 17 del secondo mese e di venerdì, secondo la Bibbia, sarebbe
morto Gesù.
Secondo la Cabbala ebraica, il 17 è al contrario un numero propizio,
poiché risulta dalla somma del valore numerico delle lettere ebraiche
têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell’ordine danno la parola tôv
‘buono, bene’.
Nel caso in cui non riusciate a sentirvi confortati e temiate sciagure improvvise, di seguito elenchiamo 17 modi (semiseri) per scongiurare l’ansia da venerdì 17:
17 – Ricordate un avvenimento piacevole avvenuto in questo giorno: un matrimonio, una laurea, una nascita.
16 – Tenete a mente quello che, con ironia, diceva Benedetto Croce: “Non credo alla jella, perché credere alla jella porta jella”.
15 – Ma non dimenticate neanche la frase di Eduardo De Filippo, secondo cui “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”.
14 – Telefonate a un amico nato di venerdì 17 e, parlandoci, vi accorgerete che non ha nulla che non va più di quanto non accada ad altri.
13 – Fate affidamento al pragmatismo di un vicino di casa per il quale “è solo un giorno come un altro”.
12 – C’è sempre qualcuno che ha preso il suo unico 30 ad un esame all’università in un venerdì 17. Trovatelo, vi conforterà.
11 – Provate a mettervi davanti al civico 17 di una strada qualsiasi e vi accorgerete che chi entra ed esce da là ha una vita soddisfacente, impegnativa o difficile come chiunque altro.
10 – Se avete un singhiozzo fastidioso, cantate la filastrocca “singhiozzo, mio singhiozzo, vai nell’acqua che c’è nel pozzo” accompagnata da 17 sorsi e vedrete che passerà.
9 – Come suggerito dal Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, fate ‘attraversare’ il vostro profilo Facebook da un gatto nero: arriverà la mezzanotte e tutto sarà andato come sempre.
8 – Se vivete in Francia – e avete un problema – è il numero (telefonico) che vi salverà: con il 17, infatti, si chiama la gendarmerie.
7 – Quando qualcuno vi dirà che nell’antica Roma era consuetudine incidere sulle pietre funerarie la parola ‘VIXI’ (‘sono vissuto’) – il cui anagramma è proprio ‘XVII’ – ricordategli che ‘Roma’ allo specchio diventa ‘Amor’.
6 – Ci sono giocatori di calcio – come Damiano Tommasi – che indossano da una vita il 17 sulla maglia e segnano ancora, divertendosi e facendo divertire.
5 – E ci sono cantanti che hanno chiamato ‘Venerdì 17’ un loro album per ricordare che, proprio quel giorno, un precedente CD (‘Controcultura’) aveva guadagnato la prima posizione in classifica. Chiedere a Fabri Fibra.
4 – In alcuni Paesi dell’Asia orientale esiste la tetrafobia, ovvero la paura del numero 4. Se questo non vi tocca, allora, non siate discriminatori: lasciate in pace il povero 17.
3 – Se non vi bastano questi metodi, non resta che appellarsi agli ultimi due.
2 – Semplicemente, non credeteci.
1 – Anche perché, come insegna la legge di Murphy: “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Indipendentemente dal venerdì 17.
17 febbraio 2023
ROMA – Se nel resto del mondo oggi è l’ultimo venerdì di primavera, in Italia questa giornata assume una connotazione quasi ‘soprannaturale’. Per i superstiziosi, infatti, venerdì 17 rappresenta il giorno più sfortunato dell’anno. Ma da dove ha origine questa credenza popolare?
Riguardo l’origine del 17 come numero sfortunato sussistono diverse ipotesi: una delle più avvalorate riconduce la superstizione al latino. Nella lingua degli antichi romani il numero 17 si scrive XVII, che anagrammato diventa VIXI (“vissi“, quindi “sono morto”). Altre teorie fanno risalire la sfortuna del numero 17 a una delle più gravi sconfitte dell’Impero romano: la battaglia della foresta di Teutoburgo nell’anno 9 d.C, quando furono annientate tre intere legioni (la XVII, la XVIII e la XIX). L’episodio creò un enorme turbamento a Roma, tanto che non vennero più usati i numeri 17, 18 e 19 per alcuna legione.
La sfortuna del 17 potrebbe essere anche di origine biblica: nella Genesi (7,11) è indicato che il Diluvio universale ebbe inizio il 17 del 2º mese nell’anno seicentesimo della vita di Noè. La combinazione venerdì e 17 è, invece, di origini cristiana: nella Bibbia è scritto che Gesù morì di venerdì.
Per alcune persone, più che una superstizione, quella del numero 17 può essere vissuta come una vera paura. In questo caso si parla di eptacaidecafobia.
Se in Italia il 17 porta sfortuna, nel resto del mondo le cose cambiano. Il numero ‘iellato’ per antonomasia è il 13, soprattutto nei paesi anglosassoni. L’associazione numerologica negativa si attribuisce tradizionalmente al numero dei partecipanti nell’Ultima Cena, da cui sarebbe scaturito la consuetudine di evitare banchetti di tredici persone, pena la morte entro breve del tredicesimo invitato. Nel lussuoso Hotel Savoy di Londra, il problema viene ovviato ponendo una busta tra i convitati o addirittura includendo un gatto.
Un’altra teoria vuole, invece, che un venerdì 13 del 1307 Filippo il Bello diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze. Il numero viene dai tempi antichi associato alla morte nella Cabala.
In Australia, invece, tra i numeri associati alla sfortuna c’è l’87. La superstizione riguarda soprattutto il cricket. A crearla sarebbe stato Keith Miller, una vecchia gloria di questo sport, che aveva individuato in questo numero una serie di disgrazie avvenute sui campi di gioco. Anche se alcune di queste non erano fondate, l’87 da allora si è guadagnato una fama sinistra.
Dal 2001 anche il numero 11 è stato associato alla sfortuna. Ciò è riconducibile alla tragedia dell’11 settembre. Tra le varie coincidenze che hanno eccitato l’animo dei superstiziosi, il fatto che il primo aereo dirottato era il volo American Airlines 11, che aveva 92 passeggeri (9 + 2 = 11) e che l’11 settembre fosse il 254esimo giorno dell’anno (2+5+4 = 11).
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A dream you dream alone is only a dream. A dream you dream together is reality.
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