
La
neve cadeva lenta sui tetti del piccolo borgo, coprendo le strade di un
silenzio ovattato. Era la Vigilia di Natale, e nella casa di pietra al
margine del paese una famiglia si preparava alla festa più attesa
dell’anno.
Il padre aveva
acceso il camino, e il crepitio del fuoco riempiva la stanza di calore.
La madre, con mani esperte, impastava il pane e preparava dolci semplici
con miele e frutta secca, mentre i bambini osservavano curiosi, con gli
occhi pieni di meraviglia. Non c’erano regali costosi né luci
elettriche: la magia stava nei piccoli gesti, nelle candele accese e
nelle voci che si intrecciavano in canti antichi.
Quando
le campane della chiesa iniziarono a suonare, tutta la famiglia si
avvolse nei mantelli pesanti e uscì nella notte gelida. Le strade erano
illuminate solo da lanterne e dal chiarore della neve. Insieme agli
altri paesani, camminarono verso la chiesa, dove la Messa di mezzanotte
li attendeva.
Dentro, la chiesa
era gremita: il profumo dell’incenso si mescolava al respiro della
folla, e le voci del coro si alzavano solenni. I bambini guardavano il
presepe con stupore: statuine di terracotta, muschio raccolto nei
boschi, e una piccola candela accesa davanti alla grotta.
Al
ritorno, la famiglia si sedette di nuovo attorno al fuoco. Non c’erano
doni da scartare, ma racconti da ascoltare: il nonno narrava storie di
Natale di quando era bambino, e ognuno sentiva che quella notte era
speciale, perché portava con sé la luce della speranza e la forza della
comunità.Questo
racconto vuole evocare la semplicità e la profondità del Natale di un
tempo: fatto di fede, di condivisione e di piccoli gesti che scaldavano
il cuore
21 dicembre 2025
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