
Si narra che, molto tempo fa, Babbo Natale non avesse ancora le sue renne volanti. Ogni inverno, per portare i doni, doveva attraversare foreste gelate e montagne innevate a piedi, con un sacco pesante sulle spalle.
Una notte di Natale, mentre la neve cadeva fitta e il vento soffiava forte, Babbo Natale si smarrì in un bosco silenzioso. Era stanco e temeva di non riuscire a raggiungere i bambini in tempo. All’improvviso, dal cuore del bosco, si udì un suono dolce: erano campanelle di ghiaccio che pendevano dai rami, tintinnando come melodie celesti.
Babbo Natale seguì quel suono e trovò un cerchio di animali radunati: un gufo, una volpe, un lupo bianco e un branco di cervi. Gli animali, mossi dalla magia del Natale, si offrirono di aiutarlo. Il gufo gli mostrò la strada, la volpe gli insegnò i sentieri nascosti, il lupo gli diede forza e coraggio, e i cervi si misero al suo servizio, correndo veloci come il vento.
Da quella notte, le campanelle di ghiaccio divennero simbolo della magia che guida Babbo Natale, e i cervi si trasformarono nelle sue renne volanti. Si dice che, se nella notte di Natale ascolti attentamente il silenzio della neve, potrai udire ancora il tintinnio delle campanelle del bosco, che annunciano il passaggio della slitta nel cielo.
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21 dicembre 2025
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