La patria di Babbo Natale non può che essere una terra ricca di tradizioni natalizie: è infatti in Finlandia che si trova la casa di Joulupukki, che vive con Mamma Natale e tutta la sua squadra di folletti all’interno di una montagna incantata, chiamata Korvatunturi, in Lapponia; secondo la leggenda la montagna ha tre orecchie, che servono a Babbo Natale per ascoltare i bambini di tutto il mondo, tuttavia la sua posizione è così segreta che tuttora nessuno è riuscito a trovarne l’entrata.
Tradizionalmente i festeggiamenti hanno inizio con la Dichiarazione Natalizia di pace, un discorso che oggi viene trasmesso in diretta TV, ma le cui origini risalgono ai tempi del Medioevo; per ogni giorno del periodo natalizio, che in Danimarca viene chiamato hygge, i bambini aprono una finestrella dello Julekalendar (il calendario dell’avvento), ed ogni domenica mettono sulla tavola una ghirlanda con una candela accesa.
In molti paesi scandinavi è tradizione addobbare l’albero il 23 dicembre, giorno della piccola vigilia, mentre il 24 si tiene il pranzo di Natale, al termine del quale ci si riunisce intorno all’albero per ballare e cantare aspettando Babbo Natale. In Svezia le celebrazioni iniziano il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia: è tradizione che la primogenita interpreti la santa, indossando una corona di mirto decorata con delle candele. In Norvegia è Julebukk a bussare alla porta, un paesano travestito con una maschera da capra e un mantello di pelliccia, che intona canti natalizi in cambio di dolcetti; le origini di questa usanza vanno ricercate nel folklore pagano, e si ispirano al mito di Thor, che secondo la leggenda viaggiava su una slitta trainata da capre
29 novembre 2024
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