UNA BREVE STORIA DEL MONTE CARMELO
(Avigliano, PZ)
La devozione per la Madonna del Carmine pare si sia diffusa in Avigliano prima che in altre zone della Basilicata, grazie ad alcuni reduci dalle Crociate, che “avevano portato dall'Oriente petti fregiati degli scapolari dell'Ordine del Carmelo”.
Fin da quell'epoca, sulla vetta di una
“montagnola”, alta 1228 metri e lontana circa 8 km da Avigliano, si
racconta della presenza di una rudimentale capanna nella quale vi era
dipinta l'immagine della Madonna.
I ricordi precisi, però, hanno inizio a partire dal 1694,
anno in cui ci fu la più terribile delle carestie ricordate, seguita da
un terribile terremoto: la tradizione narra che le pareti delle case si
distaccavano in maniera da lasciar penetrare la luce, chiudendosi, poi,
istantaneamente; alcuni aviglianesi che erano in piazza Gianturco
giurarono di aver visto il Castello e il campanile piegarsi due o tre
volte, come se stessero cascando, e poi subito fermarsi nello stato
primitivo, senza aver riscontrato alcuna lesione.
La popolazione,
spaventata, si rifugiò sulla "montagnola"
e lì rimase accampata per quaranta giorni, durante i quali fece voto
che se gli aviglianesi fossero tornati sani e salvi alle loro case,
avrebbero proclamato la Madonna del Carmine loro protettrice.
Nonostante la violenza
del sisma e la frequenza delle scosse, non si registrò alcun decesso tra
gli aviglianesi e le abitazioni non riportarono alcun danno. Avendo,
allora, attribuito il miracolo alla protezione della Beata Vergine,
sciolsero subito il voto e decisero di acquistare la statua (quella che
ancora oggi veneriamo), venne stabilita la costruzione di una Cappella
sulla “Montagnola”, ribattezzata Monte Carmine, e la celebrazione, ogni
anno, di una festa, in Suo onore, con uno splendore tale da superare
quello di tutte le altre svolte in Avigliano.
Don Antonio Verrastro
Don Antonio Verrastro