Illustrazione di Maria Mantovani |
È stato un grande navigatore che contribuì a memorabili imprese e scoperte geografiche.
Nella sua più grande impresa salpò da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492 per giungere nell'odierna San Salvador il 12 ottobre 1492.
Era alto, aveva il naso aquilino e gli occhi azzurri. Era loquace,
affabile con gli estranei, dolce con i familiari. Aveva un cuore
intrepido e una passione immensa per il mare e la navigazione. A solo
quindici anni anni, aveva già raggiunto in barca la Grecia, il
Portogallo, l’Inghilterra e l'Islanda.
Talvolta, in quei lunghi viaggi, si era imbattuto nelle imbarcazioni dei
pirati. Era davvero coraggioso e la vita di marinaio gli aveva fatto
presto acquisire una buona esperienza.
Verso i trent'anni Cristoforo Colombo andò a vivere nel Portogallo, a Lisbona.
Il Portogallo confina a levante (est) con la Spagna, mentre a ponente (ovest) c’è l’immenso e misterioso oceano da cui nessun navigatore aveva mai più fatto ritorno.
Il Portogallo confina a levante (est) con la Spagna, mentre a ponente (ovest) c’è l’immenso e misterioso oceano da cui nessun navigatore aveva mai più fatto ritorno.
Cristoforo era l’unico al mondo in quel tempo a pensare che la Terra
fosse sferica. Tutti pensavano che fosse piatta e che l’oceano dividesse
l’Europa dall’Asia.
Pochi avevano osato navigarlo e visto che non erano più tornati, si
pensava che quel mare fosse abitato da squali e orche marine, capaci di
distruggere le imbarcazioni.
Ma Colombo, che era coraggiosissimo e molto curioso, quando la notte
passeggiava sulla spiaggia di Lisbona ascoltando il rumore delle onde,
supponeva che l'oceano forse non fosse così vasto e orribile, e che un
valido marinaio come lui avrebbe potuto attraversarlo e arrivare
dall’Europa all’Asia scoprendo una via più breve per raggiungere la Cina
e il Giappone dimostrando a tutti che la Terra fosse sferica come una
palla!
Spiegò il suo grande progetto a Don Juan Perez, un prete lungimirante
che lo ascoltò con curiosità e attenzione e gli offrì una bella
opportunità. Don Perez era amico della regina di Spagna e fu proprio per
la sua intercessione che i sovrani spagnoli decisero di prestare a
Cristoforo tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa Maria insieme a
una ciurma di 120 uomini. Alcuni di questi erano delinquenti che avevano
navigato sulle galere e furono costretti dal re ad accompagnare
Cristoforo nel suo viaggio, perché nessuno voleva seguirlo in questa
avventura così azzardata.
Il viaggio fu lungo ed estenuante, dopo tre mesi non era stata ancora avvistata terra, neanche un’isoletta su cui riposarsi.
I viveri e l’acqua iniziavano a scarseggiare. Molti marinai erano
sconvolti dalla paura e imploravano Cristoforo Colombo di invertire la
rotta e fare ritorno. L'audace navigatore allora fece un patto con la
ciurma: - Continuate a remare, prometto che se entro tre giorni non
avvistiamo terra, giriamo il timone e torniamo a casa.
Il giorno seguente un marinaio pescò nel mare un fiore fresco e quello
fu un segno meraviglioso. Voleva dire che le caravelle erano giunte in
prossimità di una terra con una flora e forse anche una fauna e magari
anche esseri umani. Due giorni dopo, un marinaio avvistò un’isoletta,
chiamata Guanahani dalla gente che la abitava.
Cristoforo era così giunto ai Caraibi in America e non in Cina come
aveva immaginato. Insieme al suo equipaggio ribattezzò quell’isola San
Salvador, perché grazie a quella terra si erano salvati.
Fu così che Cristoforo Colombo scoprì l'America, cercando di raggiungere
la Cina ma aveva sbagliato di molto i suoi calcoli, perché questa era
assai più lontana e non ci sarebbero arrivati vivi perché avrebbero
finito molto prima acqua e cibo.
Morì a soli 55 anni, nel 1506, a Valladolid in Spagna.
Morì a soli 55 anni, nel 1506, a Valladolid in Spagna.
12 ottobre 2023
preso da vivacemente il giornalino del cuore e della mente
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